Quando si dice giudicare un libro dalla copertina: quando vediamo una nuova faccia il nostro cervello decide se una persona ci attrae ed è affidabile in un decimo di secondo.
E’ quanto afferma una ricerca della Princeton University pubblicata su Psychological Science e condotta dallo psicologo Alex Torodov.
Secondo questa ricerca il nostro cervello risponderebbe ai volti sconosciuti tanto rapidamente da non dare alla nostra mente razionale il tempo di influenzare le reazione.
Decidiamo, praticamente in un battito di ciglia, se una persona possiede tratti di gradevolezza o competenza, senza aver scambiato con lei neppure una parola.
La ricerca è il frutto di uno studio più ampio condotto per indagare gli esiti delle campagne elettorali.
I ricercatori avevano infatti verificato che esisteva una correlazione diretta fra una faccia giudicata competente di un politico e il margine della sua vittoria alle elezioni.
E il giudizio di competenza risultava emesso rapidissimamente.
Da questi risultati era nata la curiosità scientifica di verificare precisamente con quanta velocità ciò accadesse.
Nello studio sono stati coinvolti 200 soggetti che hanno osservato 66 diversi volti per una durata di 100 millisecondi, 500 millesecondi o un secondo. Dopo che ciascuna immagine appariva sullo schermo e spariva gli osservatori dovevano esprimere un giudizio di affidabilità o gradevolezza o competenza ed indicare il proprio livello di accuratezza nell’esprimere la propria analisi.
In un decimo di secondo il giudizio era formulato e dando più tempo non mutava: gli osservatori diventavano semplicemente più sicuri dell’accuratezza con cui l’avevano emesso.
Perché il cervello faccia così alla svelta non è chiaro, ricerche condotte con la risonanza magnetica hanno evidenziato che il cervello attiva le aree deputate alla gestione della paura nel giudizio di affidabilità.
La risposta di paura coinvolge l’amigdala, una parte del cervello che esiste negli animali da milioni di anni prima che si sviluppasse la corteccia prefrontale, da dove provengono i pensieri razionali.
E’ possibile ipotizzare che il giudizio di affidabilità dei volti sia realizzato dalle strutture cerebrali più arcaiche bypassando la corteccia.
Quali aspetti di un volto ispirino il giudizio non è comunque ancora stato chiarito. Simmetria, proporzione delle parti sono elementi noti del giudizio di gradevolezza, ma cosa rende una faccia “competente” o “affidabile”?
Torodov in ogni caso sottolinea che queste scoperte non implicano che le prime impressioni non possano essere sopraffatte dalla mente razionale. Col passare del tempo e aumentando la conoscenza si sviluppa ovviamente una considerazione dell’altro complessa e articolata.
In altre parole la prima impressione è quella che conta, ma la seconda impressione è quella che ci fa uomini!